Pubblicato il 26-08-2016 in Prodotto

Dentici da terra con Storm So-Run Heavy Minnow

Una specie inseguita da tempo ma che, in un modo o nell'altro, era sempre riuscita a sfuggirmi mandandomi indietro squame, ami divelti e terminali ''sventolanti''.
Questa faccenda aveva fatto diventare la sua ricerca, un'ossessione vera e propria!

Ad aumentare lo stupore per la prima cattura, la conformazione dello spot con una batimetrica insolita che non superava i 7 m di profondità.  La presenza di una linea di ostacoli sommersi alternati a grosse buche si è rivelata la perfetta zona di attacco, a circa 40 m dalla linea di costa. Questa distanza presupponeva la necessità di posizionare l'esca almeno 15-20 m oltre la potenziale zona di strike. Era necessario l'utilizzo di esche con una lunga gittata per effettuare i primi lanci, fondamentali per presentare l'artificiale nel miglior modo possibile.

Lo Storm So-Run Heavy Minnow, in questa circostanza è stato geniale! Esca compatta, corta e pesante, con i suoi 42gr di peso per la versione di 11 cm, ma dotata particolare paletta con forma allungata che conferisce varie tipologie di nuoto secondo le modalità e profondità alle quali viene recuperata. Un branco di dentici in frenesia ha inseguito l'esca fin quasi a terra, per poi sferrare l'attacco ''a vista'' al lancio successivo, quando l'esca nuotava in orizzontale, a circa 1,5 m sotto il pelo dell'acqua.
Storm So-Run Heavy Minnow

Questa tipologia di recupero, senza lasciare che l'esca scenda sul fondo, si traduce in un nuoto ad ampie sbandate laterali totalmente irregolari e in numero ridotto; ideale è quindi personalizzare il movimento con energiche jerkate, stop e accelerazioni ripetute.

Al contrario, quando lo spot ha una parete verticale e permette di scendere nel blu profondo, probabilmente l'habitat per il quale l'Heavy Minnow è stato progettato,  questo artificiale esprime il meglio: già sui semplici recuperi lineari, oppure staccato dal fondo in direzione obliqua, aumenta a dismisura il numero di scodate ma grazie al maggior attrito, mantiene un nuoto regolare con elevatissimo numero di vibrazioni.  Il massimo a questo punto si ottiene da un'animazione veloce con frenate e ripartenze fulminee, da realizzare contestualmente con mulinello e movimenti della canna verso l'alto.

Gli ''stop'' sul recupero, in risalita veloce, permettono al predatore di afferrare l'esca: ormai annebbiato dalla frenesia attende solo di scegliere il momento opportuno per sferrare l'attacco sulla preda in difficoltà. Esattamente quello che si è verificato in occasione della seconda cattura; attacco pressoché in verticale e combattimento che richiede manovre ben precise, visto che molte specie tentano subito di trovare riparo sulla murata profonda sotto i nostri piedi. Tenere il filo in verticale o meglio con un'angolazione che direzioni il pesce verso il mare aperto, è decisivo, ma non sempre fattibile a causa delle condizioni del mare, che vanno sempre valutate attentamente.Storm So-Run Heavy Minnow

Tanti fattori possono determinare il vincitore in questo tipo di "duelli", come il filo terminale, il nodo di giunzione, la potenza della canna e la precisione della frizione, che entrano in gioco quando è necessario forzare per tirare fuori il pesce dalle rocce.

In questo caso specifico, trecciato Sufix 832 + terminale Sufix Superior e il nuovo Shimano Twin Power SW 5000 abbinato alla solita canna Ocea BB Metal jig, hanno fatto da spalla a un'esca dotata di armatura passante, robuste ancorette VMC, lanciabilità ''da jig'' e con una buona resistenza delle rifiniture esterne anche dopo gli attacchi di Serra, Barracuda e Dentici.

In definitiva un'esca polivalente e funzionale per la ricerca di molte specie, anche di caratura maggiore, sicuramente destinata a far parlare di sé, specialmente tra gli appassionati delle varianti medio - pesanti dello spinning in Mediterraneo.

Andrea Giardina

Storm So-Run Heavy Minnow