Pubblicato il 10-06-2016 in Tutorial

Ad ogni Rapala il suo filo: scegliere il filo per la pesca a Spinning in mare

La grande efficacia dei Rapala è dovuta anche al fatto che essi funzionano tutti perfettamente, con le stesse caratteristiche di nuoto e affondamento.
Prima di essere confezionati ed uscire dalla fabbrica essi vengono infatti testati uno ad uno ed eventuali piccoli difetti di funzionamento vengono corretti dagli operatori specializzati che provvedono a sistemare i Rapala provandone l’azione di nuoto in speciali vasche. Se, dopo gli opportuni aggiustamenti, il Rapala non funziona nella maniera richiesta, viene scartato e destinato a diventare… portachiavi!
Ma per ottenere il meglio delle prestazioni da questi artificiali è anche necessario seguire, da parte del pescatore, alcune operazioni sia per quanto riguarda il corretto collegamento alla lenza sia per quanto concerne la scelta della lenza stessa. Nel primo caso si parla di nodi che, come tutti i pescatori esperti sanno, possono essere molteplici, ma solo alcuni meglio si adattano al perfetto funzionamento dei nostri Rapala. Prima di esaminarli, tuttavia, occorre dare qualche cenno sulla produzione attuale di fili per la pesca sportiva e sull’evoluzione molto rapida che tali lenze hanno seguito in questi ultimi anni.

Nylon saltwater per i Rapala
Il buon vecchio nylon, che tanto ha contribuito allo sviluppo della pesca sportiva a partire dalla seconda metà del secolo scorso, resta ancora oggi il principale riferimento anche per chi pesca a spinning in mare, anche se un numero crescente di anglers tende ormai a preferire il multifilo trecciato Oggi esistono versioni di nylon adattate all’uso “da mulinello”, particolarmente morbide e mediamente elastiche, che formano sulla bobina spire perfette che non sviluppano asole e grovigli. Per questo motivo si può fare a meno di usare i cosiddetti fili di nylon “super”, troppo elastici e costosi.
Il monofilo di nylon, nello spinning marino, si usura velocemente anche a causa della salsedine ed è inoltre soggetto a torsioni che ne indeboliscono la resistenza superficiale all’abrasione e l’elasticità. È quindi preferibile cambiarlo spesso e non esagerare nel caricare la bobina: meglio disporre di cento metri di filo “fresco” e usare come fondogola del filo più vecchio o di diametro maggiore piuttosto che montare trecento metri di filo super e tenerlo per troppo tempo.

Legato ai nostri Rapala, il monofilo di nylon di media elasticità consente di imprimere strappi e trazioni con una risposta pressoché immediata dell’artificiale. Il nylon è consigliabile su qualsiasi tipo di fondale, ma soprattutto su quelli misti di rocce/scogli e ghiaia sabbia, per la sua buona resistenza all’abrasione.

Il monofilo in fluorocarbon

In tempi recenti al monofilo di nylon si è affiancato un altro tipo di monofilo, realizzato con un materiale sintetico chiamato fluorocarbon. Si tratta di un prodotto con caratteristiche simili al nylon per quanto riguarda le proprietà fisiche (anche se un po’ più rigido, meno elastico e più resistente all’abrasione) ma con un grande vantaggio, rispetto al nylon e ai superfili trecciati: un indice di rifrazione molto vicino a quello dell’acqua. Immerso nell’elemento liquido esso risulta praticamente invisibile agli occhi nostri e del pesce! Un pregio che, anche se nello spinning in mare riveste un’importanza inferiore rispetto al suo impiego con altre tecniche, come quelle con le esche naturali e fili sottilissimi, ci offre una marcia in più quando si tratta di pescare pesci molto smaliziati in acque ferme e cristalline, come possono essere quelle di certe lagune o lungo le spiagge con acqua bassa e limpida.

Multifili e superfili

Per multifili e superfili si intendono due tipologie di lenze: i trecciati e i fusi.

I trecciati, come dice la parola stessa, sono l’insieme di più filamenti di una particolare fibra polietilenica, il Dyneema. Si tratta di un polimero flessibile utilizzato per produrre fibre ad alto modulo. Il procedimento consiste nella preparazione di una soluzione di polietilene (PE) al 5%; con questa diluizione le molecole di PE si srotolano e tendono ad occupare uno spazio maggiore ed al momento dell’estrusione dalla filiera le molecole vengono forzate ad assumere una forma allungata. La realizzazione di questa fibra polietilenica è merito dell’azienda olandese DSM che, in collaborazione con la giapponese Toyobo, ha sviluppato uno specifico sistema di filatura in gel che ha contribuito al raggiungimento delle eccezionali caratteristiche di resistenza.

Entrambe le tipologie di superfili sono ottime per la pesca in mare aperto, quando tali lenze non vengono a contatto frequente col fondale. Da sconsigliare, invece, il loro uso su fondali duri di rocce e ghiaia grossa, poiché l’effetto abrasivo è immediato e il taglio netto di questi fili si verifica molto frequentemente. Se proprio vogliamo usarli, ricordiamo sempre di anteporre tra superfilo e Rapala uno spezzone di fluorocarbon di buon diametro.

Qualsiasi sia il filo che deciderai di scegliere per le tue avventure in mare, ricordati di gettare la bobina di filo utilizzata negli appositi contenitori Shimano Green Line, la salvaguardia dei nostri mari merita più attenzione!
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